In queste settimane è diventato sempre più difficile organizzare la nostra quotidianità. Tutti eravamo abituati ad uscire, vedere amici, fare un aperitivo, insomma svolgere tutte quelle piccole azioni che costituiscono la nostra vita sociale. In questo momento, però, ci viene chiesto giustamente il sacrificio di rimanere a casa per salvaguardare la salute di tutti. Questa situazione è sicuramente passeggera, ma ci sono alcuni ragazzi che preferiscono vivere per molti mesi – a volte anni – perennemente isolati in casa.
Questi sono chiamati Hikikomori, un termine giapponese che significa “restare in disparte”. Questo fenomeno sociale prevede il quasi totale isolamento dal mondo e interessa principalmente i maschi con un’età che varia tra i 15 e i 25 anni. Essi trascorrono gran parte della loro giornata chiusi nella loro cameretta leggendo, ma soprattutto stando al PC o giocando con i videogame. Tuttavia, non bisogna pensare che sia proprio la tecnologia a indurre in questi ragazzi tale fenomeno. Le cause, infatti, sono molto più profonde e riguardano soprattutto problemi e dinamiche sociali. Gli Hikikomori hanno molte difficoltà nell’interfacciarsi con altre persone, molto spesso coetanei, sentendosi inadatti al contesto sociale di cui fanno parte. Questo spinge i ragazzi a non affrontare le sfide tipiche dell’età giovanile e a rifugiarsi in una realtà piccola e isolata che possono conoscere meglio. Anche l’interazione, quindi, si riduce ai minimi e forse l’arrivo dei social network ha ridotto proprio questo problema, in quanto grazie ad essi molti di loro possono relazionarsi, anche solo virtualmente, con altre persone.
Il paragone tra la nostra situazione causata dall’emergenza e il fenomeno hikikomori è sicuramente azzardato. Esso, però, può essere molto interessante per avere la consapevolezza che la nostra vita sociale è giustamente limitata per questo breve periodo mentre alcuni ragazzi, a causa di difficoltà sociali, la rifiutano isolandosi sempre di più. Chissà se proprio questa situazione possa essere un monito per gli Hikikomori, aiutandoli a capire l’importanza delle relazioni con gli altri.